mercoledì 3 aprile 2024

I Ludi Megalenses

 I Ludi Megalenses, detti anche Megalesia o Megalensia, erano feste dell'antica Roma in cui si celebraba Cibele. Nota anche come Magna Mater, era la dea della natura, degli animali e dei luoghi selvatici. 

La celebrazione aveva una durata di sei giorni, con inizio il 4 aprile, in un primo momento sul Palatino di fronte al tempio della dea, ma poi anche nei teatri, e prevedeva, tra le altre cose, corse di carri e rappresentazioni per cui scrissero anche autori del calibro di Terenzio e Plauto. 

La data scelta per la ricorrenza coincideva con l'arrivo della statua della dea a Roma da Pessinunte nella Frigia, nel 204 a.c. durante la II guerra punica. I Romani avevano interrogato i libri sibillini per volgere a proprio favore le sorti della guerra contro Annibale e, secondo l'interpretazione data, i testi avrebbero indicato di portare nella Urbe la statua di Cibele per ottenere la sua protezione e garantire la vittoria al popolo italico. Il tempio della Magna Mater fu fatto costruire nel 203 a.C.

Il pubblico arrivava da tutto l'impero per assistere all'evento, potevano partecipare anche le vestali mentre i magistrati indossavano una toga praetexta viola. Gli schiavi non potevano essere presenti ai giochi. 

La parte più attesa dei Ludi, dopo le piece teatrali, erano le corse di cavalli nel Circo Massimo, con gli spettatori che tifavano e scommettevano sull'uno o l'altro auriga. 


Seguiva una processione con musica e canti che terminava al tempio di Cibele dopo la quali ognuno tornava a casa per la festa serale, che consisteva nell'offerta sacra di un piatto di erbe chiamato “moretum”.

La devozione che i fedeli romani avevano per la dea Cibele è al centro del romanzo a cui sto lavorando, ambientato alla fine del IV sec. d.C. come vi ho già raccontato quando vi ho parlato di Festum Vestae ed Editto di Tessalonica.


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