sabato 15 giugno 2024

Peritas, il cane di Alessandro Magno

 Come già sapete, il mio secondo romanzo si intitola Peritas (ve ne ho già parlato qui: Peritas, Il personaggio di Olimpiade). Ma chi era Peritas? Peritas era il cane di Alessandro Magno

Il nome (in greco antico: Περίτας) potrebbe essere tradotto, dall'antica lingua dei macedoni, "gennaio". Il cucciolo, secondo alcuni storici, venne, infatti, donato al condottiero dallo zio, Alessandro I d’Epiro, nel mese di gennaio.

Le fonti che narrano del cane dal punto di vista storico sono poche e principalmente due, che hanno scritto a riguardo molti secoli dopo: si tratta di Plutarco e Plinio il Vecchio.

Alessandro era molto affezionato al suo cane e lo portava con sé anche durante le battaglie. Peritas morì, secondo alcune narrazioni, nel 331 a.C. nel corso di una battaglia cruciale contro i Persiani di Dario III, salvando il suo padrone dall'attacco di un elefante, mordendo il pachiderma sulle labbra, l’unico punto scoperto e sensibile dell’animale. Alte leggende ritengono invece che il cane morì tra le braccia del padrone, dopo averlo salvato da un’arma appuntita lanciata da un soldato nemico.  In suo onere il guerriero fondò una città, in una zona in prossimità del fiume e dell’omonima città di Jehlum, in un territorio che comprende parte degli odierni India e Pakistan. Questa è versione che ho preso in considerazione in una scena del mio romanzo. Secondo altri, morì di vecchiaia.

Non si sa a quale razza appartenesse Peritas. Per questo argomento, le ipotesi principali sono due. La prima è che fosse un molossoide l'altra che fosse di una razza più simile al levriero, più agile e veloce e adatta a seguire il padrone in battaglia. A favore di questa tesi, il fatto che nel sarcofago di Alessandro, opera ellenistica del tardo IV secolo a.C. ora a Istambul, viene ritratto il macedone che cavalca Bucefalo e subito sotto c'è un cane simile a un levriero, presumibilmente Peritas. Inoltre, nel Mosaico della caccia al cervo della reggia argeade di Pella è ritratto un cane, ritenuto da alcuni studiosi proprio Peritas, con fattezze simili al canis laconicus, antica razza di cane da caccia molto apprezzata ed utilizzata dagli antichi greci e più simile a un levriero. Per ritrarre Peritas, ho scelto la seconda ipotesi, perché mi sembrava più plausibile che un cane al seguito di guerrieri a cavallo fosse tenace e veloce.


Peritas di Ilia Camilla Muzio

Peritas (qui il link Amazon) è un romanzo fantasy, o meglio fantastico, che unisce diversi fattori: personaggi storici e storia antica, profezie, archeologia, elementi esoterici, simboli arcaici e molto altro ancora. 

Ecco, in breve, la trama. 

Un’antiquaria riceve da un amico un dono inconsueto: un reperto in marmo raffigurante la stella degli Argeadi, emblema della famiglia di Alessandro Magno. La donna, appassionata da sempre dalla figura del condottiero, ipotizza che la pietra faccia parte della tomba del macedone e decide di andare alla sua ricerca, recandosi nel luogo dove l’oggetto è stato rinvenuto. Trova però sulla sua strada uno strano individuo che cerca di ostacolarla. Nel suo viaggio, tra antiche profezie e prove che metteranno a rischio la sua vita, ad aiutarla ci saranno gli amici che conoscerà nel suo cammino e un misterioso cane.


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