martedì 5 settembre 2023

Peritas: il personaggio della protagonista Olimpiade

 Vi ho già introdotto il mio nuovo romanzo, Peritas (disponibile qui), un fantasy che unisce diversi fattori: personaggi storici e storia antica, profezie, archeologia, elementi esoterici, simboli arcaici e molto altro ancora. Il filo conduttore è la figura del cane Peritas, assieme al cavallo Bucefalo, uno dei compagni più fidati di Alessandro Magno nelle sue battaglie. Ma con il famoso guerriero macedone, ci sarà un altro personaggio del mondo antico ad essere citato nel volume: si tratta di uno degli Evangelisti.

La protagonista del libro è un’antiquaria che riceve da un amico un dono inconsueto: un reperto in marmo raffigurante la stella degli Argeadi, emblema della famiglia di Alessandro Magno. La donna, appassionata da sempre dalla figura del condottiero, ipotizza che la pietra faccia parte della tomba del macedone e decide di andare alla sua ricerca, recandosi nel luogo dove l’oggetto è stato rinvenuto. Ad aiutarla ci saranno gli amici che conoscerà nel suo cammino e il cane.

La donna è legata dalla sua nascita alla figura di Alessandro Magno: i suo genitori, appassionati delle vicende e della storia del condottiero, le hanno dato il nome della madre di lui, Olimpiade, e lei da sempre convive con la passione per questo affascinante personaggio. Una passione che la porterà a lanciarsi in un'avventura davvero inaspettata.

Non più giovanissima, vive sola, vicino alla madre, dedicandosi quasi esclusivamente al suo lavoro di antiquaria e agli amici. Negli anni precedenti ha attraversato momenti bui, fatti di attacchi di ansia e panico. Grazie alle cure mediche e psicologiche e alla vicinanza delle persone care, ha trovato un equilibrio precario che le lascia molti vuoti. Ma nel suo percorso scoprirà che queste problematiche avevano un causa ben precisa. La donna, vincendo ogni suo timore, riuscirà a ritrovare sé stessa.


Riporto un passo del secondo capitolo in cui Olimpiade, dopo un primo incontro con il cane, riflette su di sé e sul suo passato:

Non appena fu all’esterno, il suo sguardo cercò subito il cane che aveva incontrato la sera precedente e, non vedendolo, sospirò. Era sola da qualche anno ormai e la solitudine le pesava. Non le mancavano amiche e amici e il supporto della madre che abitava in un appartamento contiguo al suo, ma sentiva che le sue giornate spesso erano vuote. Avrebbe voluto un compagno ma non ne aveva trovato mai uno adatto e i problemi che aveva avuto negli anni precedenti legati ad di ansia e paure, con mesi passati tra continui esami all’ospedale e visite da psicologi e psichiatri, l’avevano portata ad essere molto selettiva. Un animale domestico, forse, avrebbe potuto aiutarla e colmare almeno in parte quel vuoto. Poi aveva sempre desiderato averne uno. Quando era bambina pensava che all'uomo fossero state donate le mani per accarezzare, nutrire e prendersi cura degli esseri che abitano il pianeta assieme a lui.


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