giovedì 23 maggio 2024

Liguria magica

"Gualberto, un cavaliere che amava la poesia più che le armi, aveva avuto l'ordine dal feudatario di cui era seguace di custodire e difendere il Castello della Pietra. Il giovane era innamorato di Francesca, figlia di un barone, nemico del suo feudatario, che non ricambiava i suoi sentimenti a causa della sua condizione sociale meno elevata. Dopo un periodo di tensione tra i due nobili, il barone decise di assediare il castello, ma con poco successo. Allora, giocò d'astuzia usando proprio la figlia come esca: la ragazza venne mandata sotto le mura e alla sua vista Gualtiero corse subito fuori, lasciando aperto l'ingresso del maniero. Gli assedianti, fino a quel momento nascosti, irruppero nel castello, facendo strage dei suoi abitanti".

Questa è una delle leggende tratte da "Liguria Magica" di Aldo Rossi, che narra delle storie popolari della regione italiana. Sono davvero tanti i racconti che hanno attratto la mia attenzione come quello sopra, che riguarda il Castello della Pietra di Vobbia, costruito, come si vede dalla foto , in un luogo impervio e accessibile soltanto tramite un sentiero. Si tratta di un luogo che ho visitato anni fa e mi ha molto affascinato. Questo piccolo maniero è al centro di diverse storie che raccontano di diavoli, streghe e fantasmi ma in questo caso Aldo Rossi racconta una storia che non avevo mai ascoltato o letto. 


Mi sono ispirata a questo castello per l'ambientazione di uno dei passi più significativi di Lo specchio di Giano, in un capitolo in cui riprendo anche le leggende che lo vedono come protagonista.

Ecco la mia interpretazione di una delle storie sul Castello nelle parole della strega Saberia (qui altri estratti): 

"Qui anche il tempo è come sospeso e corre con leggi tutte sue. In tanti hanno provato a raggiungere il castello in questo modo ma si sono persi e non sono mai più tornati indietro. Dovrai guardare la Luna e andare nella sua direzione. In questo modo arriverai al ponte di Zan. Questa struttura ha preso il nome dal cavaliere che chiese al dio Calus di costruirlo per salvare la sua amata, rimasta bloccata alla fortezza per la distruzione portata dallo Scontro degli Eterni. Il dio gli chiese in cambio che chi fosse passato per primo sulla struttura avrebbe dovuto andare per sempre con lui a Tufulta, nel regno dell'Orco. Cercava così di avere l'anima di Zan, per far crescere il suo regno. Il ragazzo riuscì a ingannarlo con un'astuzia: dalla Beserga, lanciò al suo cane sul ponte un pezzo di formaggio e l'animale lo rincorse, passando per primo. Calus, gabbato, portò l'animale con sé, dandogli il nome di Ortro e ponendolo a fianco del suo trono. Il dio maledisse Zan, che una volta riunitosi con la sua amata e tornato al suo villaggio fu travolto, con lei, da una frana. Attraversando questo ponte, sarai alla Rocca. Questo è quello che ci hanno tramandato i racconti dei nostri avi. Spero che ti possa essere di aiuto”.



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