giovedì 16 maggio 2024

Bianca Laura Saibante

 E' nata il 17 maggio 1723 a Rovereto la poetessa Bianca Laura Saibante, cofondatrice dell’Accademia Roveretana degli Agiati, di cui la scrittrice disegnò il simbolo. Il nome indicava come gli studiosi e le studiose si dedicassero alla letteratura comodamente e senza fretta. L'accademia esiste tuttora: è un’importante associazione culturale che ospita convegni, conferenze, progetti di ricerca, collezioni e mostre.

Dopo essersi dedicata alla poesia petrarchesca - un esempio è quello che vedete nella foto - e alla novella giocosa passò ai più seri ragionamenti in prosa, dove parla anche della condizione femminile dell'epoca. 

La poetessa era convinta che tra donne e uomini vi fosse una perfetta eguaglianza dello spirito. Attaccò anche la consuetudine di dare la precedenza alle donne: "Come le agevolezze, che s’usano verso gli infermi, così le cortesie verso le donne, non significano riverenza, ma compassione", afferma nei Discorsi e lettere, p. 51. Mise dunque in guardia le donne dall’accettare alcuni gesti degli uomini: assecondarli non faceva altro che confermare il pensiero che la donna non fosse in grado di fare da sé.

Non hommi bianco il volto e l’alma nera,

Lettor gentil, nè sotto vario aspetto
So pinger ciò che nutro o celo in petto,
Nè villana già sono o menzognera.

Ciò che fuggo il mattin spregio la sera;
D’ombre vane non pasco l’intelletto;
Son nemica mortal di rio sospetto;
Ed ho candido il cor, la fè sincera.

Il conversar mi piace, il giuoco, il riso;
Non son soverchio allegra, non ritrosa;
     E al retto e saggio oprar ho il cor sol fiso.

Or venga, chiunque vuol, il mio ritratto
A riguardar, ch'è pur mirabil cosa,
Com’esso mi assomiglia affatto affatto.

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