Oggi vi parlo della mia ultima sfida "librosa": le 4.842 ottave dell'Orlando Furioso.
La lettura è arrivata dopo quella dell'Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo, opera incompiuta che Ludovico Ariosto ha completato con il suo capolavoro (ve ne ho parlato qui).
Arrivando dallo stile più "colloquiale" e leggero di Boiardo, ho fatto un po' di fatica all'inizio e visto anche che l'Innamorato mi era piaciuto parecchio ho faticato ad apprezzare il poema prima dei primi dieci canti. Dopo è stato un trionfo!
Nonostante la trama complicatissima, l'autore ci accompagna in una storia avvincente e ricca di colpi di scena senza farci perdere troppo il filo grazie a continui rimandi e commenti della voce narrante. Questo è un elemento molto presente soprattutto all'inizio dei canti, dove spesso il narratore parte da considerazioni di carattere generale per poi tornare alla storia.
Al centro del poema, ancora una volta i duelli, le battaglie e l'amore, con Angelica come motore principale, fino al finale, con un bellissimo omaggio all'Eneide di Virgilio. L'amore, accompagnato da una vasta gamma di sentimenti umani, è visto come un sentimento irrazionale a cui è quasi impossibile resistere. Altre tematiche sono lo spirito cavalleresco, la magia e l'omaggio agli Este. I personaggi sono descritti dettagliatamente o ognuno ha un suo carattere che ce lo apprezzare o che lo rende meno simpatico rispetto ad altri.
La lingua è molto diversa da quella del suo precessore, che era ricca di forme tipiche delle parlate settentrionali che si mescolavano al toscano e ad espressioni latineggianti. Infatti, la lingua è quella teorizzata dal Bembo, imbrigliata in una forma metrica perfetta.
I personaggi che mi hanno coinvolto di più? Astolfo, Sacripante, Rodomonte, Marfisa, Bradamante, Brandimarte e Fiordelisa.
Di seguito alcune citazioni:
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