Nella letteratura spesso c'è un'assonanza tra gli stati d'animo e le caratteristiche degli uomini con quelli degli animali: lo abbiamo visto in Don Chisciotte e in L'assiuolo, ora lo ritroviamo in una famosa poesia di Umberto Saba, protagonista della nuova puntata di Caratteri e Impronte, rubrica dedicata a letteratura e animali.
Ecco il testo di La capra:
Ho parlato a una capra
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d’erba, bagnata
alla pioggia, belava.
Quell’uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima
per celia, poi perchè il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.
In una capra dal viso semita
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.
In questa poesia, Saba riconosce nell'animale un aspetto distintivo dell'uomo, ossia il dolore, che è il destino di ogni persona e di tutte le cose. Il belato viene assimilato al pianto. Il legame tra l'uomo e la capra viene sottolineato da diversi aggettivi e collegamenti, come fraterno, gemere, eterno, solitaria.
La conclusione della poesia rivela l'autobiografismo del componimento. Attraverso l'aggettivo semita, mescolando realtà e finzione, l'autore fa capire che in realtà quella capra è il poeta stesso, la cui nazionalità è per l’appunto ebrea.
La poesia è tratta sezione “Casa e campagna” de “Il canzoniere”.
Nessun commento:
Posta un commento