sabato 8 giugno 2024

9 giugno, nell'antica Roma si festeggiavano le Vestalia

 Le celebrazioni in onore di Vesta, Dea del focolare, nell'antica Roma si tenevano a giugno, con il culmine nel giorno 9, nel tempio sacro alla dea, dove ardeva il fuoco sacro. 

La festa iniziava il 7 giugno, giorno in cui veniva aperto il penus, il sancta sanctorum del tempio, in cui era custodito anche il Palladio, altri oggetti sacri a Roma e i Penates Populi Romani, e proseguiva fino al 15 del mese, data in cui veniva chiuso. In epoca arcaica questa celebrazione, probabilmente durava un solo giorno, il 9. 

Il periodo dei Vestalia iniziava, quindi con l'apertura della parte più importante del tempio, letteralmente la dispensa della casa di solito tenuta chiusa e nascosta, ma anche il luogo ove la famiglia conservava le statue dei Penates. In questo giorno, a Vesta si sacrificava il libum di farro abbrustolito. Durante i festeggiamenti, le matrone potevano entrare a piedi nudi nella parte esterna del tempio - luogo proibito nel resto dell'anno a tutti ed in particolare agli uomini, con la sola eccezione del Pontifex Maximus - per compiere atti di devozione.

Erano diversi i riti che si effettuavano in questi giorni. Tra questi, il 15 giugno, la pulitura rituale del tempio di Vesta, la purgamina Vestae, al termine della quale la sporcizia accumulatasi sul pavimento veniva gettata nel Tevere e tutto l’edificio veniva purificato con acqua di sorgente. Veniva purificata anche la macina che produceva la “mola salsa” e veniva addobbata con corone di rami e nastri, insieme all’asino che la faceva girare. 


Il fuoco sacro e le Vestali

Il fuoco di Vesta era un simbolo di Roma e della sua eternità. Alla dea sacrificavano i pretori, i consoli e i dittatori, che in lei riconoscevano la protettrice dello Stato. A lei era dedicato anche il focolare domestico che ardeva in ogni casa romana e al quale era legato anche il culto degli antenati.

Le Vestali, le sacerdotesse di Vesta, avevano il compito di custodire il focolare, facendo attenzione ch’esso non si spegnesse mai e restando vergini per evitare d’inquinarlo. A guidarle la Vestale Massima e il Pontefice Massimo, l’unico uomo che avesse autorità maggiore alla loro. Le Vestali avevano un ruolo molto importante nella società romana che concedeva loro una serie di privilegi, come quello di poter gestire liberamente il proprio patrimonio e di fare testamento. Tuttavia, qualora non avessero adempiuto ai loro compiti la punizione era severissima: venivano murate vive in una sorta di camera interrata presso il Campus Sceleratus, con una lucerna, un tozzo di pane e un po’ d’acqua o latte, fino alla morte.


Vesta è uno dei personaggi principali del romanzo fantasy Lo specchio di Giano, pubblicato a fine 2022, mentre sono al lavoro attualmente su un testo che ha al centro le Vestali. Stay tuned!


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