giovedì 27 aprile 2023

Caratteri e impronte: Cuore di cane di Michail Bulgàkov

Può un animale diventare umano superando i limiti imposti dalla natura? Questo è uno dei temi affrontati nel romanzo di Michail Bulgakov Cuore di Cane”, al centro del nuovo appuntamento della rubrica Caratteri e impronte, nata in attesa del mio secondo libro.

Questo testo, come le altre opere dello scrittore e drammaturgo russo della prima metà del XX secolo, contiene numerose chiavi di lettura e affronta temi diversi come quello del progresso scientifico, dell'etica e della critica sociale. Uno degli intenti del libro è quello di parodiare con una favola morale il nuovo regime sovietico, che sperimentava il suo proposito di forgiare la società ex novo.


Nelle prime pagine, è il cane Pallino, a raccontare in prima persona la sua vita nel centro di Mosca, una città a metà strada tra il cambiamento imposto dalla rivoluzione sovietica e l'assetto preesistente. L'animale osserva in maniera critica tutto ciò che gli sta attorno, imparando quindi a comprendere comportamenti e persino modi di fare e di dire tipici degli uomini e degli esponenti delle diverse classi sociali. 

Ridotto quasi in fin di vita, il cane viene adottato dallo scienziato sovietico professor Filip Filipovič Preobraženskij che ha inventato un siero grazie a cui qualsiasi animale può essere trasformato in un essere umano. La cavia prescelta per il suo esperimento è proprio il randagio che dopo l'operazione acquisisce pian piano la capacità di parlare e persino un’andatura eretta bipede, perdendo molte delle sue caratteristiche fisiche. Ma umanizzazione non è sinonimo di civilizzazione e Pallino causerà diversi gravi problemi al professore, che deciderà di fare un passo indietro. 

La trasformazione e il comportamento del cane testimonia con cinico realismo l’incapacità di accettare un improvviso cambiamento imposto con la forza, proponendosi come una fotografia del tempo e di una società fragile: il cane, in questo caso, incarna il proletariato vittorioso.

La critica dell'autore si abbatte, in ogni caso, anche contro la scienza, vista come una disciplina senza più limiti e libera di sperimentare qualsiasi mostruosità.

Ecco l'inizio del racconto e di seguito l'incontro con il professore:




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