venerdì 8 marzo 2024

Lo Specchio di Giano, il mago Ataris

 In "Lo specchio di Giano", Tarchun, il sacerdote devoto al dio Maris che custodisce riti tradizionali e misteri della religione del popolo dei Rasna, è contrapposto al nemico di Vestres, Ataris, creatore di Alos, l'Isola di Sale, realizzata per trovare un potere infinito ma prima di tutto la sua vendetta.

Il potente mago è il personaggio del libro più contrastato, assieme proprio al rivale Tarchun. All'inizio avrebbe dovuto chiamarsi Ismeno, come il crudele mago della Gerusalemme Liberta, ma poi ho preferito un nome di ascendenza antica, come per quasi tutti i personaggi principali del romanzo fantasy ispirato al mondo degli Etruschi. 

Ecco l'inizio del canto II del poema tassiano in cui si introduce la figura del mago:

Mentre il Tiranno s’apparecchia all’armi,

Soletto Ismeno un dì gli s’appresenta:

Ismen, che trar di sotto ai chiusi marmi

Può corpo estinto, e far che spiri e senta:

Ismen, che al suon de’ mormoranti carmi

Fin nella reggia sua Pluto spaventa,

E i suoi Demon negli empj uficj impiega

Pur come servi, e gli discioglie, e lega.

Questi or Macone adora, e fu Cristiano,

Ma i primi riti anco lasciar non puote;

Anzi sovente in uso empio e profano

Confonde le due leggi a sè mal note.

Ed or dalle spelonche, ove, lontano

Dal volgo, esercitar suol l’arti ignote,

Vien nel pubblico rischio al suo Signore;

A Re malvagio consiglier peggiore.


In realtà se la prima idea era quella di riprendere la figura di Ismeno, il risultato è stato completamente diverso.

Se all'inizio, nel testo, si legge solo di un uomo malvagio e rabbioso che vuole conquistare Vestres e l'intero mondo, con il procedere della storia e con il disvelarsi di segreti e particolari, si comprende come in realtà anche nel suo cuore siano albergati e si trovino ancora sentimenti di amicizia e amore. Lo si vede ad esempio dal rapporto instaurato con le due allieve, Erichto e Picatrix, per cui era stato quasi come un padre e si manifesta nella scena della lotta con Tarchun. Se il sacerdote, però, saprà comprendere i suoi errori e arrivare a riprendere la giusta strada, Ataris si lascerà sopraffare dalla rabbia, confermandosi un assassino e dovendo abbandonare per sempre ogni sua ambizione e il suo tragico amore. 

L'ebook è disponibile su Amazon e su altre piattaforme.

Foto di Patrick Hendry su Unsplash


Ecco il passo dell'ebook dove viene per la prima volta descritto Ataris:

Il mago, che si trovava a un tavolo intento ad analizzare un libro, udì la richiesta, o meglio l'ordine dell'uomo, e si avvicinò subito all'ingresso.

“Turno, salve! Che cosa ti porta nelle mie stanze?”, chiese con un sorriso beffardo. ”Entra”.

L'uomo entrò e dopo aver dato un rapido sguardo alla camera, tra libri, contenitori di vetro, oggetti di cui ignorava l'utilizzo in materiali preziosi venuti da chissà quale parte del mondo, disse: “Perché hai dato l'ordine dei due ultimi attacchi? Che cosa ti salta in testa? Le sirene e i tritoni sono stati quasi decimati e abbiamo perso alcuni degli uomini migliori grazie all'invio della scialuppa dell'altro giorno. Se, poi, al posto che star qui a studiare testi probabilmente inutili e realizzare intrugli ti affacciassi e guardassi il campo sotto di noi vedresti un panorama di desolazione. I nostri uomini sono allo stremo. Chi li addestra è un incapace. Pretendo di avere io in mano la preparazione dei soldati. Sono stato chiamato qui per aiutarvi nella strategia di attacco e per condurre l'esercito in battaglia ma non vengo ascoltato in nessun modo. Lascia che sio io ad addestrare i soldati e a pensare agli attacchi. Quando sarà l'ora, i soldati non seguiranno un condottiero di cui non conoscono quasi il viso e non si è mai preoccupato di loro. I militari in quel cortile non sono assolutamente in grado di formare dei soldati pronti per un combattimento. Sono solo capaci di massacrare quei ragazzi inutilmente. Non si può combattere così una guerra”.

Il mago rimase per qualche istante pensieroso, poi acconsentì: “Va bene, Turno. Avviserò i generali che da domani sarai tu ad occuparti degli addestramenti e alla supervisione delle operazioni.”

Seguì un attimo di silenzio in cui Ataris si aspettava la dipartita di Turno, ma l'uomo incalzò ancora: “Ho un'altra cosa da chiederti”.

“Dimmi pire”.

“Chi sarebbe questo Ofiuco, per cui hai mandato quei ragazzi a morire? Sai almeno se è sopravvissuto qualcuno?”.

“Non so se qualcuno è salvo, ma gli orux di solito non lasciano scampo. L'Ofiuco è qualcuno in grado di curare quasi tutti i mali e, soprattutto, è qualcuno di molto caro per il nostro Dio.”

“Che cosa intendi dire?”

“Lo saprai a suo tempo... Intanto, presto avremo qualcun altro nelle nostre file. Arriveranno due giovani Arath, mie allieve, di cui una abile nel realizzare cure per numerose malattie, e, se tutto va bene, anche il secondo dio”.

“Sono scettico su questo. Potrebbe allearsi con Maris o non voler comunque saperne della nostra guerra. Intanto a Vestres cosa sta succedendo? Gli uccelli delle tempeste cosa ti dicono?”.

“Sono spaventati dai nostri continui assalti. Credono che siamo forti e organizzati. Intanto il loro lavoro sugli Aisna sta proseguendo alacremente”.

“E come pensi di fermarli?”

“Con il generale Alanys abbiamo in mente un'altra incursione. Vieni ti mostro il piano”.

Il mago fece avvicinare Turno a una ricostruzione in miniatura di Vestres. Gli occhi del guerriero erano quasi spaventati nel vedere il compiacimento del mago: i suoi occhi verdi brillavano, quasi di pazzia, il suo ghigno dipinto su un volto magro ed emaciato era inquietante, i capelli ricci e crespi che componevano quasi un casco sopra il capo ondeggiavano leggermente ai suoi movimenti, mentre le mani ossute si muovevano con eleganza sulle figure per spiegare il da farsi. Era un uomo non più giovane, sempre vestito di abiti e mantelli ricchi, chitoni lunghi di diverse fogge fatti di broccato intessuto con oro proveniente dalle estreme regioni d'Oriente, spesso nelle tonalità più scure del verde, e arricchiti da spille e monili in metalli e pietre preziose. Quando ebbe finito la sua spiegazione, Turno non poté che acconsentire al piano di Ataris anche se il suo atteggiamento continuava a fargli paura.


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