Nata il 17 dicembre 1654, Prudenza Gabrielli fu una poetessa romana, appartenente all'Accademia dell'Arcardia con lo pseudonimo di Elettra Citeria.
La sua produzione poetica è per lo più inclusa nel tomo terzo delle Rime degli Arcadi, con ispirazione collegata per lo più alla scomparsa del marito.
Ecco uno dei suoi sonetti:
Di duolo in duolo e d’una in altra pena
Vago del mio martir mi tragge Amore:
E il grave incarco, ond’è sì oppresso il core
È tal, che tempo, nè distanza affrena.
E di tai tempre ei mi formò catena,
Che disper’io di trarre il piè mai fuore:
Tanto può in me l’inusitato ardore,
Ch’ormai me stesso io più ravviso appena.
Il rio timor, la gelosia m’attrista,
10La falsa speme, il dispietato sdegno,
La brevissima gioia al dolor mista.
Sol tra gli affanni arsi d’Amor nel regno:
Che fia non so s’ei maggior forza acquista;
So, che ad ogni suo stral son fatto segno.
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