lunedì 30 settembre 2024

Lo specchio etrusco

 Uno degli oggetti dell'artigianato etrusco che mi ha sempre affascinato di più è lo specchio, chiamato dai Rasna con il nome di "malena". 

Si tratta di un manufatto di uso comune, presente probabilmente in quasi tutte le case. Il suo uso presso gli Etruschi si afferma a partire dalla seconda metà del VI fino al II secolo a.C. ed è un elemento caratteristico della toilette femminile. 

Generalmente questi oggetti erano realizzati in bronzo, con la tecnica della fusione a cera persa, decorati con incisione a bulino o, più raramente, a rilievo sulla superficie opposta alla parte riflettente. Il lato principale veniva reso riflettente mediante apposita lucidatura. 

Uno dei più incantevoli è certamente quello rappresentate l'indovino Calcante, che si può ammirare ai Musei Vaticani

Ecco un brano di "Lo specchio di Giano" in cui si parla di uno di questi oggetti riflettenti:

" La strega sapeva che non c'era modo per i mortali di mutare l'aspetto di un animale in quello di un altro essere vivente senza la magia ma era in un luogo dove le leggi che governano la natura erano evidentemente diverse da quelle del resto del mondo. Che fare, quindi? Volse il suo sguardo a terra poi lo posò sul serpente che stava poggiato sulle sue spalle, con la testa che si sollevava nell'aria dal suo gomito e la osservava. I suoi occhi erano insoliti per un colubro, caratterizzati normalmente da un'iride gialla tagliata da una pupilla sottile come quella dei gatti. Le luci del suo serpente erano dorate e rese cupe da bagliori rossi, che circondavano una pupilla rotonda. Prese la sua sacca e cominciò a frugarci dentro.

“Che cosa cerchi? Non ti sono concessi incantesimi”, la ammonì la dea.

“Cerco uno specchio, mia Signora”, rispose la strega, che si guardò intorno per capire da dove poteva osservare la Luna. Ripercorse il cammino di ronda, entrò in un piccolo corridoio che si apriva sulla destra e si affacciò alla balaustra. Sotto di lei vide l'acqua raccolta nell'incavo di pietra della cisterna che moltiplicava con la sua superficie la luce che arrivata dall'astro.

“Si dice che lo specchio in cui viene riflessa la Luna faccia paura perché ci mostra quello che siamo realmente”. Orientò l'oggetto che le aveva regalato Holaie in modo da fargli riflettere il satellite, poi lo mosse in modo da guardare anche la sua immagine. La serpe incuriosita dal movimento guardò anch'essa nello specchio e questo mostrò un animale dalla testa di drago e dalle ali membranose che si alzavano dietro di lei. "

Il libro è disponibile online e in libreria. Sotto un'immagine dello specchio di Giano realizzato con l'intelligenza artificiale.



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