lunedì 2 gennaio 2023

Il quarto capitolo di Lo specchio di Giano - Il dio delle montagne

 E' uscito su Wattpad il quarto capitolo del romanzo fantasy ispirato agli etruschi "Lo specchio di Giano". Potete trovarlo qui.

In questa parte dell'eBook, disponibile su Amazon e su altre piattaforme, si svolge l'incontro tra il fauno Velthur, zio di Steleth e Thefri, e il sacerdote Tarchun. Al scetticismo del primo fa da contraltare il tentativo del secondo di proteggere il suo paese con una strategia estrema che a lui si mostra come ormai l'ultima praticabile: quella di risvegliare gli Antichi Dei.



Foto di amu su Unsplash

Ecco l'inizio del brano:

" Davanti ai Ministri del Destino non riusciva a dire nulla. Le parole gli si fermavano in gola e le braccia e le gambe erano immobili, come inchiodate alla sedia. Gli avevano detto che una volta diventato un dio avrebbe dovuto salire sulle montagne, i monti dove si era nascosto e aveva vissuto durante la Guerra dei cinque anni per combattere i nemici del Nord alleati con il Cavaliere Nero, e distruggere ogni cosa per impedire a Aplu di impadronirsene. Vedeva un fiume di acqua piena di grossi grani di sale scendere dalle cime e, mentre il cielo si faceva infuocato, anche quel liquido mutava colore fino a diventare rosso sangue. Forse era proprio sangue? La vista gli si annebbiava e vedeva soltanto gli occhi dei sacerdoti quasi di vetro diventare vuoti.

A quel punto Velthur si svegliò, quasi in preda al panico. Resosi conto che quello era un incubo, si alzò dal suo giaciglio e si preparò per andare all’incontro con Tarchun. Mangiò solo un boccone di pane perché non aveva molto appetito e si sentiva lo stomaco in gola.

Il fauno si diresse al tempio di Maris, e quando fu il suo turno, i Ministri del Destino lo fecero entrare nella stanza sinistra, una delle due a cui era vietato l'accesso al popolo. Velthur fece un cenno di saluto ai sacerdoti e all'Aruth, e si sedette di fronte a loro. Osservava per la prima volta quella parte del luogo sacro in cui non aveva mai potuto entrare e fece caso, più che alla bellezza degli affreschi e delle decorazioni ancora visibili, alle parti rovinate dal tempo e dall'umidità.

“Tu, Velthur, fauno dei boschi, tornerai presto ad essere Penn, dio delle montagne, delle foreste e delle sorgenti boschive”, esordì Tarchun, con solennità, non appena il satiro prese posto davanti ai religiosi, che lo guardavano asettici, senza far trasparire nulla di quello che stavano pensando.

“Questo faccio fatica a crederlo – rispose Velthur, aggressivo -. Ci stai chiedendo di fidarci di te, di intraprendere un percorso importante, ma su cosa di basano queste supposizioni? Su libri vecchi di secoli o sui vaneggiamenti di voi, Ministri del Destino?”.

A queste parole alcuni dei monaci presenti si scossero, quasi scandalizzati.

“La posta in gioco è molto alta, Tarchun. Forse c'è bisogno di un piano un po' più concreto - continuò il vecchio fauno -. Puoi provare in qualche maniera quello che hai detto?”. "

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